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PARCO NAZIONALE DELL'ALTA MURGIA


Il Parco Nazionale “Alta Murgia” è stato istituito con DPR 5/03/2004 e costituisce il primo parco “rurale” italiano poiché il suo scopo non è solo quello di tutelare l'ecosistema naturale ma anche di salvaguardare e valorizzare le attività antropiche che da secoli hanno attraversato e trasformato il paesaggio murgiano.
Infatti, a differenza della maggior parte dei parchi naturali, quello dell' Alta Murgia è caratterizzato da una forte antropizzazione che ne ha radicalmente cambiato, nel corso della storia, le caratteristiche originarie.



Le attività dell' uomo, attraverso la pastorizia e l' agricoltura, hanno determinato un sistema complesso tra elementi naturali ed antropici in rapporto coerente con l' ambiente (tranne negli ultimi secoli caratterizzati da forte parcellizzazione e da continui spietramenti), rafforzando il rapporto tra l' uomo e la terra.

L'Area Protetta dell' Alta Murgia ha una superficie di 67.739 ettari.
I comuni rientranti all' interno dell' area protetta sono 13, in provincia di Bari e in quella nuova di Barletta-Andria-Trani: Altamura, Andria, Bitonto, Cassano delle Murge, Corato, Gravina in Puglia, Grumo Appula, Minervino Murge, Poggiorsini, Ruvo di Puglia, Santeramo in Colle, Spinazzola, Toritto.

PERCORSO 1: "Lungo le vie della Transumanza, tra poste e masserie"

Questo è uno dei più completi e suggestivi percorsi che la Murgia di Andria può offrire: si parte all'ombra della imponente "corona di pietra", Castel del Monte, simbolo della dinastia sveva e della passione per la cultura del grande imperatore svevo Federico II; ci si inoltra attraverso querceti silenziosi ed ombrosi; si attraversa la pseudosteppa mediterranea, con i suoi intensi profumi e le sue leggiadre atmosfere; si ammirano delle bellissime "poste", vere e proprie stazioni di servizio della fitta rete di vie erbose sviluppatesi con l'istituzione della Regia Dogana della Mena delle Pecore nel 1447; ci si può imbattere in uno dei tanti elementi in pietra a secco presenti, muretti, pagliai, masserie, testimonianza del forte legame che esisteva tra attività antropiche e natura.
I colori ed i profumi della natura in primavera regalano uno spettacolo ancora più forte ed autentico.

PERCORSO 2: "Sulle tracce del torrente Aveldium, tra antichi querceti e steppa"

Questo itinerario si svolge all'ombra del maniero federiciano di CASTEL DEL MONTE, alla ricerca delle origini del suo antico toponimo: "Castello di Santa Maria del Monte Balneolo" (Santa Maria per via di un monastero benedettino presente sulla collina di cui non rimangono tracce, "balneolo" per la presenza dell'antico torrente Aveldium che scorreva nei pressi). Il solco di questo corso d'acqua è ancora visibile oggi nella LAMA GENZANA, ricca di lembi dei querceti autoctoni che ai tempi di Federico II, con molta probabilità, ricoprivano l'intero altopiano carsico delle Murge.
In seguito, con l'avvento della TRANSUMANZA (Alfonso d'Aragona istituì nel 1447 la Regia Dogana della Mena delle Pecore) e le esigenze legate allo sviluppo economico locale iniziò un diffuso disboscamento per far posto a pascoli ed a terre da coltivare.

PERCORSO 3: "Attraversando le Murge, tra boschi, vigne e steppa"

L'itinerario proposto è di grande interesse e varietà perché percorre una porzione di Murgia attraverso i suoi paesaggi più caratteristici e significativi, sia dal punto di vista naturalistico che da quello storico e culturale.
Infatti esso si snoda nell'area intorno a Castel del Monte, punto di riferimento fondamentale con la sua mole e la sua storia, attraversa boschi di conifere ma soprattutto gli ultimi lembi di querceto autoctono rimasti; si inoltra nelle distese steppiche e nei pascoli che testimoniano il passaggio della Transumanza grazie agli innumerevoli elementi in pietra a secco della civiltà agro-pastorale presenti: poste, masserie, pagliai, muretti a secco, jazzi.

PERCORSO 4: "A spasso tra le masserie nel Piano di Citulo"

Il percorso proposto è molto interessante poichè permette di vedere da vicino diversi esempi di masseria, elemento fulcro della civiltà agro-pastorale, attorno a cui si svolgeva la vita nelle campagne per agricoltori e soprattutto pastori.
Il periodo storico attraveso cui si snoda l'itinerario va dal XVI secolo fino al XX; in particolare è possibile ammirare il rudere della Masseria Finizio Tannoia, la cui presenza è documentata sin dal 1500. Un'altra caratteristica del percorso è la possibilità di attraversare il Bosco di Finizio, il più grande rimboschimento a conifere del territorio di Andria (250 ettari).
Tuttta l'area costituisce una sorta di ecomuseo di grande valore storico, architettonico e paesaggistico, con riferimenti al fenomeno della Transumanza.

 



 

 

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